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Chiedete un test oggi stesso

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Ottenere il massimo valore dal programma di test A/B

A B Test

Nell’attuale battaglia multicanale per catturare l’attenzione dei consumatori, è più importante che mai fornire agli utenti offerte ed esperienze online personalizzate.

Per raggiungere questo obiettivo, molti marchi – grandi e piccoli – stanno sviluppando solide pratiche di test A/B per comprendere meglio gli utenti e offrire esperienze online che aumentino le opportunità di conversione. Tuttavia, questo può essere più facile a dirsi che a farsi. Il test A/B è una pratica comune e, troppo spesso, si può essere tentati di affrontare questo problema solamente con l’utilizzo di denaro o tecnologie. Ma sono pochi i marchi che riescono a ottenere un successo significativo nei loro tentativi di svolgere dei test A/B al massimo delle loro potenzialità.

Negli ultimi 10 anni, eClerx ha sviluppato in modo significativo le proprie competenze in materia di test A/B e Ottimizzazione del tasso di conversione (Conversion Rate Optimization, CRO) e ha collaborato con i marchi Fortune 100 per sviluppare ed eseguire esperienze di consumo pluripremiate. Sebbene sia molte le aziende sono in grado di fare queste affermazioni, pochissime sono poi capaci di mantenere le promesse e raggiungere il risultato che più conta: far crescere il conto in banca del cliente. Ed è proprio in questo che facciamo la differenza. Nel quarto trimestre del 2021, siamo riusciti a ottenere un impatto sulle vendite nette pari a 111 milioni di sterline per un marchio leader mondiale di abbigliamento sportivo e un aumento dei ricavi di 2 milioni di dollari per un altro produttore del settore Hi-Tech. Dai moduli di sottoscrizione di contratti bancari al posizionamento delle barre di ricerca dei siti di e-commerce (e tutto ciò che sta in mezzo), il nostro team di esperti di test A/B ha visto (e testato) di tutto.

Sitespect A/B testing
Optimize A/B testing
optimizely
Monetate Software for A/B Testing
VWO A/B Testing
Qubit A/B testing
Adobe Target A/B Testing
Maxymiser

 

Avete bisogno di qualcos’altro? Contattateci e fatecelo sapere.

Dato il nostro successo e la nostra costante volontà di ottenere risultati per i nostri clienti, abbiamo raccolto negli anni alcuni suggerimenti, trucchi e approfondimenti per aiutare il vostro team dedicato ai test A/B a ottenere il massimo dagli strumenti, dalle persone e dai processi di cui dispone.

Di seguito, illustriamo 5 consigli che possono aiutare a snellire i processi e a ottimizzare l’esperienza dei clienti.

1. Scegliete uno strumento che soddisfi le esigenze, il livello di maturità e gli obiettivi aziendali generali del vostro team.

Sebbene sul mercato siano disponibili diverse piattaforme molto potenti, è importante ricordare che tutte hanno dei pro e dei contro. Quando si sceglie uno strumento, si consiglia di partire dal business case e dai KPI che si desiderano testare. Prima di procedere alla selezione della piattaforma, assicuratevi di comprendere le funzionalità di cui avrete bisogno, come il filtraggio o gli URL dinamici, le mappe coropletiche e l’integrazione con la vostra piattaforma di monitoraggio. In un altro articolo tratteremo un elenco completo di domande da considerare quando si valutano le piattaforme o ci si prepara per un RFP iscrivetevi alla nostra mailing list per ricevere una notifica quando sarà pubblicato.

Non c’è niente di peggio che vedere i clienti spendere decine di migliaia di euro per una piattaforma e poi utilizzarne solo il 5% delle funzionalità. . Ogni strumento richiede diversi livelli di competenza tecnica, budget e risorse per fornire il massimo valore, quindi assicuratevi di concordare internamente ciò che volete e di parlare con esperti del settore per capire cosa è giusto per il vostro team nella sua attuale fase di crescita. Il nostro team possiede un’ampia serie di conoscenze riguardo queste piattaforme, ivi compresa l’esperienza pratica sulle seguenti piattaforme.

2. Gli strumenti non risolvono tutto: servono anche esperti del settore. Quindi, non abbiate timore di fare crescere il vostro team con risorse esterne.

Sebbene l’investimento in tecnologia per risolvere un problema possa sembrare interessante, esso risolve solo una parte del problema. È inoltre necessario investire nelle giuste competenze per contribuire all’esecuzione di ogni fase della strategia. Questo include analisti di dati per rivedere i dati esistenti, strateghi per aiutare a ideare e dare priorità ai ticket e, più difficili da reperire, ma probabilmente i più importanti, sviluppatori di piattaforme per impostare i test e garantirne la qualità.

Questi ruoli sono solo la punta dell’iceberg quando si tratta di team di test per volumi elevati, ma non fatevi prendere dal panico se il vostro team non dispone di queste risorse! Molti dei marchi più importanti del mondo esternalizzano questi ruoli, e anche voi dovreste farlo.

Il nostro team di esperti di ottimizzazione dell’esperienza cliente (o customer experience) può integrarsi perfettamente con il vostro, colmando le lacune di risorse specializzate o addirittura gestendo l’intero processo end-to-end. Scoprite il nostro framework modulare che illustra come aiutiamo i marchi Fortune 100 ad aggiudicarsi il “buyer journey”:
Our Industry Approach

3. I buoni test si basano su buoni dati.

Può sembrare ovvio, ma i dettagli sono importanti. Quindi, assicuratevi di investire per ottenere i dati giusti. Si deve iniziare con un’analisi approfondita dei dati esistenti per identificare le opportunità di test e con controlli QA multipli per garantire che i test siano impostati correttamente e che i risultati siano accurati.

Inoltre, insieme alla piattaforma di test è importante investire in uno strumento di monitoraggio. Come accennato in precedenza, lo strumento di monitoraggio deve integrarsi perfettamente con la vostra piattaforma di test per fornire approfondimenti come le mappe coropletiche degli utenti e le metriche di customer experience sulla pagina.

Infine, è bene concentrarsi sui temi di base, come l’impostazione di una durata minima del test di almeno 7 giorni (idealmente 14 giorni per tenere conto delle anomalie) e la presenza di un traffico sufficiente a raggiungere la significatività statistica. Esistono numerosi strumenti gratuiti che possono aiutarvi a calcolare questi dati; consultate alcuni di quelli che preferiamo usare:

4. Concordare un processo standardizzato per la valutazione, la definizione delle priorità e la stesura dei rapporti sui test.

È facile, soprattutto nelle grandi organizzazioni, improvvisare la definizione delle priorità, il monitoraggio e il reporting. Sebbene possa far piacere ai vertici aziendali che ogni loro idea venga presa in considerazione per i test, questa è una strada che porta al disastro. Per questo motivo suggeriamo di avere un quadro strutturato per la definizione delle priorità dei test. Con i nostri clienti, di solito adottiamo il Framework PIE insieme alle loro priorità organizzative, per garantire che non ci si faccia prendere dalla mentalità del “dobbiamo testare tutto”. Di seguito una panoramica del Framework PIE:

Potenziale (Potential): Quanto è possibile migliorare questa pagina?

Impatto (Impact): Quanto è importante e prezioso il traffico di questa pagina?

Sforzo (Effort): Quanto è facile impostare un test?

Con la decisione su cosa testare si è solo a metà dell’opera, infatti la comunicazione dei risultati post-test è altrettanto importante. Una solida reportistica interna non solo garantisce l’ottimizzazione dell’esperienza cliente e l’identificazione di futuri ticket di test, ma funge anche da promemoria per il management sul perché investire nel vostro programma di ottimizzazione. Spesso vediamo team che tentano di farlo, ma la mancanza di dashboard e processi di reporting standardizzati può rallentare drasticamente il ciclo di vita dei test. Per fortuna, il nostro team è ben attrezzato per aiutarvi. I nostri analisti hanno accesso a centinaia di framework e processi di reporting che hanno aiutato un cliente a ridurre i tempi di reporting del 40%, aumentando il numero di test eseguiti in un trimestre.

5. Roma non è stata costruita in un giorno, e nemmeno un customer journey perfettamente ottimizzato.

Si potrebbe essere tentati di finire di leggere questo articolo e poi andare alla prossima riunione del team con un piano per rivedere completamente la pratica del testing, ma bisogna avere un po’ di pazienza. Le migliori pratiche di ottimizzazione dell’esperienza cliente si costruiscono in molti mesi di test e miglioramenti continui. Se state iniziando ad aggiornare il vostro approccio ai test, vi consigliamo di non partire con l’approccio “tutto subito”. Piuttosto, selezionate una serie limitata di KPI che volete migliorare e che siano in linea con i vostri obiettivi aziendali complessivi. Una volta ottenute queste informazioni, iniziate a proporre idee di test per aumentare le metriche chiave, tenendo presente il nostro framework PIE. Infine, non abbiate paura di chiedere aiuto: le migliori applicazioni e i migliori siti web in circolazione si affidano a decine o centinaia di esperti interni ed esterni per svolgere i propri programmi di “Test & Learn”.

Quindi, ora che avete compreso alcune delle migliori pratiche per ottenere il massimo valore dai vostri programmi di test, è il momento di considerare come eClerx possa supportare il vostro team.

Con centinaia di strateghi, data scientist, sviluppatori e oltre 50 professionisti certificati Adobe, eClerx Digital è il partner di riferimento per i marchi più importanti del mondo. Anche se oggi non siete sul mercato per una nuova piattaforma o per ulteriori risorse di esperti, contattate il nostro team per scoprire come possiamo supportarvi in progetti futuri o per saperne di più sul nostro progetto pilota di 3 mesi senza rischi.

Allora, cosa state aspettando?

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